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Storia di Cantalice
Storia di Cantalice
News pubblicata il 22-08-2014
                                                     Storia

L'abitato nucleo storico di Cantalice sembra esser sorto intorno al XII secolo dalla fusione del Castello di Rocca di Sopra, della piccola Rocca della Valle e della Rocca di Sotto, elementi urbanistici disposti, come bene esprimono i nomi, lungo il declivio collinare che scende fino alle propaggini della piana reatina.

Nel 774 con l'estensione dell'autorità di Carlo Magno sull'Italia, la Sabina rappresentò una frontiera lineare "Terminatio Confinorum" tra il Ducato Longobardo ed il nascente Stato Pontificio. Questa separazione perdurò tra il IX ed il XII secolo dividendo la Sabina in due componenti "romana" e "reatina".

Nel 1200 dopo l'annessione della Diocesi di Rieti allo Stato Pontificio la Sabina tornò ad unificarsi lasciando però alcuni territori nord orientali al regno normanno-svevo e poi a quello Angionio. Nel 1216 il confine cambiò nuovamente attraversando il gruppo di monti reatini tra Leonessa e Cantalice che furono assegnate al Regno Angioino.

In virtù di questo nuovo confine, Re Carlo II di Napoli, preoccupato per la vulnerabilità di questo confine ordinò nel 1302 la fondazione di Cittaducale visti anche i problemi già in essere tra Cantalice e Rieti. I conflitti di Cantalice con Rieti continuarono per secoli toccando l'apice nel 1577, quando i reatini assaltarono violentemente il paese che resistette e ricacciò i nemici. All'inizio del Cinquecento Cantalice usufruì anche dell'aiuto di eserciti inviati dal vice Re Alvarez di Toledo allora duca d'Alba che contribuirono a sconfiggere i Reatini.
Fu in occasione di tali battaglie che venne istituito il motto “ Fortis Cantalicia Fides” che è riportato tuttora nello stemma di Cantalice composto da un'aquila ad ali aperte su una torre fiancheggiata da un leone ed un leccio. Proprio dal Leccio Cantalice prende il nome.

Infatti Cantalice potrebbe derivare dall'evoluzione di catà ed ilex (presso il leccio), in relazione al fatto allora accaduto e ritenuto miracoloso che un piccolo leccio nacque improvvisamente dalle fessure di una roccia proprio dietro la sacrestia all'interno della chiesa di Santa Maria delle Grazie in Cantalice.

Da alcune ricerche storiche molto frammentate, sembrerebbe che tale roccia ritenuta miracolosa per propiziare la fecondità, fu rimossa dalla sua originale posizione intorno al 1200 per ordine di Papa Innocenzo III, preoccupato dalla devozione definita "troppo pagana" verso questa pietra. Misteriosamente custodita per alcuni secoli, alcune fonti indicano che riapparve improvvisamente intorno al 1610 dove si trova tutt'oggi sul lato destro della fontana "Scentella" (visibile lungo la strada tra Cantalice inferiore e Cantalice superiore).

Qui è rimasta per ben 4 secoli dimenticata dalla tradizione popolare riuscendo a superare anche i restauri che nel 1952 trasformarono questa rudimentale fonte in fontana ampliandola anche con la costruzione di una vasca rettangolare laterale utilizzata come lavatoio dalle genti del paese. In quel restauro la pietra venne asportata dal muro a secco di pietre che circondava la sorgente e re incastonata nuovamente vicino alla fontana ed è tuttora visibile sul lato destro

Cantalice è resa unica dal suo assetto urbanistico, tutto sviluppato in verticale lungo un ripido sperone di roccia. L'antico borgo medievale è tagliato da una caratteristica scalinata che lo percorre tutto. Al di sopra domina la cima del Terminillo. Il borgo culmina nella torre difensiva e nell'imponente chiesa di San Felice.

La scalinata di Cantalice dalla cima sino alla piazza di Cantalice inferiore è fatta di case in pietra, scale, fontane e piccole chiesette o icone di culto. Le diramazioni dalla scala principale si perdono attraverso strettissimi vicoli pieni di antichi portali e vedute. Lo spazio ristretto dei vicoli è in netto contrasto con gli improvvisi spazi aperti che si possono godere affacciandosi da un muro o da una delle antiche porte di accesso del paese che permettono di vedere ripide montagne boscose alle spalle ed una vasta pianura con tre piccoli laghi sul davanti.
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